Le comunità vegetali elofitiche e palustri dell'Appennino Aretino e Tosco-
Romagnolo
Relatore: Claudia Angiolini Laureando: Giorgio KioussisCorrelatore: Lorenzo LastrucciCorrelatore: Gianmaria Bonari
Anno accademico 2015-2016
Introduzione
Definizione di aree umide:
“Distese di paludi, di torbiere o di acque naturali o artificiali, permanenti o temporanee, dove l'acqua è stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, ivi comprese distese di acqua marina la cui profondità, a marea bassa, non superi i sei metri”.
Art. 1 c.1, Convention on Wetlands of International Importance especially as Waterfowl Habitat.
Introduzione
Importanza ecologica delle aree umide:● Ospitano specie vegetali rare.● Costituiscono habitat per numerose specie di insetti, pesci, anfibi.● Zone di svernamento e nidificazione per l'avifauna.● Aree di transizione tra ambienti terresti ed acquatici.
Principali minacce:
● Antropiche : bonifiche, drenaggi, immissione sostanze inquinanti.● Naturali: scarsa disponibilità idrica, cambiamenti climatici.
Introduzione
Obiettivi della tesi:● Indagine fitosociologica sulle comunità elofitiche e palustri dell' Appennino
Aretino e Tosco-Romagnolo.
● Determinazione della presenza di comunita vegetali attribuibili ad habitat di interesse conservazionistico secondo la Direttiva Habitat e/o le leggi regionali in materia di conservazione della natura (L.R. 56/2000 (Toscana), L.R. 2/1977 (Emilia-Romagna) ).
Area di studioSituata in Toscana Centro-Orientale ed in seconda parte in Emilia-Romagna, ed ascrivibile in 3 macro-aree:
1) Parco Nazionale Foreste Casentinesi
2) Alpe di Catenaia
3)Alpe della Luna
Metodi
1) Rilevamenti fitosociologici (172 di cui 92 oggetto di questatesi), eseguiti col metodo fitosociologico di Braun-Blanquet (1932) secondo il seguente procedimento:
I. Individuazione area omogenea secondo criteri fisiografico-paesaggistici,costituente campione rappresentativo.
II. Valutazione estensione superficiale da rilevare, uguale o maggiore al “minimo areale”.
III. Stima della copertura totale individuando area coperta da vegetazione proiettante ombra (da 0 a 100 %).
IV. Redazione scheda con dati relativi l'area di campionamento e le piante vascolari presenti.
V. Attribuzione di valore di copertura per ciascuna specie secondo la scala di Braun-Blanquet.
Metodi
2) Analisi dei dati secondo il seguente procedimento:
I. I valori nella scala di Braun-Blanquet vengono convertiti nella scala di Van der Maarel (con valori da 1 a 9).
II.Matrice numerica risultante (172 rilievi per 123 specie) sottoposta a classificazione gerarchica agglomerativa con il software SYNTAX2000.
RisultatiDal dendrogramma risultante è stato possibile osservare 12 gruppi contenenti rilievi distinti secondo criteri floristici ed ecologici. Essi si suddividono in 9 associazioni e 3 aggruppamenti.
Risultati
Phalarido-Petasitetum hybridi Schwick. 1933● Associazione a dominanza di Petasites hybridus,
megaforbia di ambienti igrofili soggetti ad ombreggiamento.
● Orli di boschi ripariali, substrati umidi ed argillosi.
● Densi aggruppamenti, soprattutto nei pressi di aree marcate da attività antropica.
● Habitat di interesse comunitario secondo Direttiva Habitat 92/43/CEE, Codice Natura 2000 6430: “Bordure pianiziali, montane e alpine, di megaforbie idrofile”.
Risultati
Glycerietum notatae Kulczyński 1928● Associazione a dominanza di Glyceria notata, erba perenne
e rizomatosa con distribuzione cosmopolita.
● Riscontrata in zone soleggiate, su suoli sabbiosi e ricchi di limo nei pressi di rive fluviali, canali di irrigazione, pozze, aree morfologicamente depresse e prati umidi.
● Caratteristica di acque lentamente fluenti e ricche di calcio e basi.
● Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a livello regionale come “Formazioni elofitiche delle acque correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
Risultati
Glycerietum fluitantis Nowiński 1930
● Fitocenosi strutturalmente ed ecologicamente simile a Glycerietum notatae, ma con specie diagnostica Glyceria fluitans.
● Presente in habitat dall'elevato stadio di terrestrializzazione o periodicamente allagate.
● Può crescere in acque sia oligotrofiche che eutrofiche, ma è poco tollerante al disturbo antropico.
● Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a livello regionale come “Formazioni elofitiche delle acque correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
Risultati
Sparganietum erecti Roll 1938
● Associazione con specie diagnostica Sparganium erectum, pianta acquatica perenne e rizomatosa.
● Presente in acque stagnanti o debolmente fluenti a una profondita di 10-50 cm, da poco a molto calcaree, da oligotrofiche a molto eutrofiche.
● Fitocenosi stabile ed oligospecifica, tipicamente si insedia dopo interventi antropici sul substrato.
● Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a livello regionale come “Formazioni elofitiche delle acque correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
Risultati
Aggruppamento a Caltha palustris● Specie crescente su sponde fluviali e zone umide.
● Diagnostica per le seguenti alleanze: Calthion palustris Tuxen 1937, Caricion remotae Kastner 1941 e Cratoneuro filicini-Calthion laetae Hadac 1983.
● I rilievi di questa tesi mostrano un'affinità ecologiche con Caricion remotae, e più specificatamente con l'associazione Carici remotae-Calthetum laetae Coldea 1978, formante comunità in contesti igrofili forestali di ruscellamento. Tuttavia non può essere considerata tale in quanto mancano specie caratteristiche.
● Rientra nella lista delle entità vegetali meritevoli di conservazione secondo la Legge regionale n. 56 del 6 aprile 2000 della Regione Toscana.
Conclusioni
● Riconoscimento di 9 associazioni e 3 aggruppamenti, appartenenti a 4 classi fitosociologiche.
● Individuazione di 4 cenosi di importanza conservazionistica incluse in liste di attenzione a livello europeo/regionale, e 13 specie vegetali di interesse regionale secondo la Legge n.56 del 6 aprile 2000 della Regione Toscana.
● Messa in luce di problematiche nell’applicazione di criteri conservazionistici stabiliti a livello europeo e non tenenti conto di contesti nazionali (Es. Cenosi a Caltha palustris comuni e non minacciate in centro Europa, ma fragili e rare in Europa meridionale).